Bentornati, amici! La Tecnica dei Colori, che oggi illustreremo, è una delle mie preferite. Sarà per il fatto che coinvolge molte celle dello schema, e quindi richiede una visione d’insieme della griglia che è una dote dei migliori solutori, o per il fatto che la sua applicazione è “dinamica” e quindi rispecchia il mio modo di giocare a sudoku. Comunque sia, la trovo bellissima!
Prendiamo in esame questo schema:
Si aprono le danze con le tecniche di base, e facilmente si arriva al punto illustrato qui sotto:
Il punto in cui le tecniche di base si rivelano insufficienti è un momento cruciale del processo risolutivo, specie quando si è in competizione: è un momento che regala preoccupazione per il timore di non saper più proseguire, ma grande emozione, perché il solutore sa che c’è una strada alternativa dettata dalle tecniche avanzate, e trovarla dà sempre una grande soddisfazione! La Tecnica dei Colori è una di esse. Contrariamente alla XY-Wing vista nello scorso appuntamento, essa non si basa sulla presenza di celle che contengono due candidati, ma, viceversa, sulla presenza di un dato candidato in due sole celle per ennetto (riga, colonna o settore 3×3). Osserviamo in particolare questa sequenza di celle:
Alcune di esse hanno solo due candidati, altre di più, ma ciò che le lega è che, dalla seconda in poi, ognuna è, insieme alla precedente, la sola cella contenente il candidato 4 in un dato ennetto. Ad esempio:
• g6 e g1 sono le sole celle con candidato 4 nella riga g;
• h5 e g6 lo sono per il settore VIII;
• c5 ed h5 lo sono per la 5° colonna;
• c1 e c5 lo sono per la 3 riga c;
Per il fatto che un numero non può presentarsi due volte nello stesso ennetto, in una tale catena di celle una sì ed una no sarà destinata ad ospitare il 4. Possiamo quindi distinguerle, come fatto in figura, con due diversi colori, in questo caso il rosso e il grigio (da cui il nome della tecnica). Quindi: o il 4 sarà contenuto nelle celle evidenziate in grigio oppure nelle altre (a sfondo rosso). Ma nella prima ipotesi, percorrendo tutta la catena si arriverebbe ad avere due celle (c1 e g1) contenenti il 4 nella stessa colonna, il che non può essere. Dunque, decade tale ipotesi e si rivela esatta la seconda: il 4 va in g6.
Da qui in avanti, sarà possibile completare lo schema con le sole tecniche di base.
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