Come diventare grandi… campioni!

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Valerio Stancanelli

Valerio Stancanelli, campione di Sudoku Junior.

A 13 anni campione non lo si diventa per caso. Anche se a volte la vita riserva delle sorprese, sono l’allenamento e la passione che permettono di eccellere. Lo spiega bene a Settimana Sudoku, il catanese Valerio Stancanelli, classe 2015, da due anni trionfatore del Campionato Italiano di Sudoku Junior e dal 2018 certificatore per Settimana Sudoku, che dall’amore per la matematica è approdato al nostro gioco preferito diventando un vero numero uno. Valerio, che sogna di diventare un ricercatore di matematica teorica, ha creato anche un suo canale YouTube, dove spiccano i video in cui spiega le tecniche risolutive del sudoku in modo semplice, veloce e preciso. Ma com’è diventato un campione? Ce lo ha spiegato in questa intervista!

Valerio, come hai deciso di partecipare al tuo primo Campionato Italiano di Sudoku Junior nel 2016?

Quasi per caso. La competizione si teneva a Caldè, in provincia di Varese, e io mi trovavo per gli allenamenti della squadra dei giochi matematici della Bocconi, di cui faccio parte. Non avevo intenzione di partecipare: non mi ero allenato seriamente e mi ritenevo troppo scarso. Temevo di arrivare ultimo… che senso poteva avere partecipare? Poi però mia madre, che è stata la prima a spiegarmi le regole del gioco quando ero piccolo, mi ha stimolato e incoraggiato ad iscrivermi. Anche durante la gara sentivo di non essere preparato al 100% visto che mi ero preparato con metodo soltanto nel mese precedente la competizione. Insomma, la prima vittoria è arrivata davvero inaspettata per me. Diversa è stata la mia seconda edizione: sono andato molto meglio perché mi sono allenato maggiormente ed ero più consapevole”.

Quali sono state le emozioni provate durante le gare? Che tipo di schemi hai dovuto affrontare?

“In entrambe le occasioni la semifinale era divisa in due manche, una di sudoku e una di varianti, che personalmente preferisco perché mi stimolano molto. Nella finale del 2016 poi, c’era un classico difficilissimo con poco più di 20 numeri iniziali. Sono riuscito a risolverlo per tentativi ma c’era un errore nei miei inserimenti, di cui poi per fortuna mi sono accorto. Ero molto soddisfatto perché non si tratta affatto di una cosa semplice: un numero al posto sbagliato porta a sbagliare anche tutti i successivi e ritrovare il primo della catena è molto complicato. La seconda soddisfazione è arrivata quando ho vinto: ho provato un’emozione grandissima, sia perché non me l’aspettavo, sia perché comunque mi sono misurato con ragazzi più grandi di me. L’anno successivo invece mi sentivo più preparato ma sono caduto in un piccolo tranello: l’avversaria di fronte a me aveva voltato pagina e io ho pensato avesse finito, quindi ho accelerato nell’inserire i numeri e la fretta mi ha fatto commettere un errore. A differenza dell’anno precedente, non sono riuscito a rimediare, così ho consegnato il sudoku sbagliato e, nell’ora di attesa in cui i giudici hanno corretto le griglie, ero preoccupato di non riuscire a mantenere il titolo. Quando poi ho visto che ce l’avevo comunque fatta, nonostante le penalità, ero forse ancora più contento della prima volta”.

Come e quando è nata la tua passione per il sudoku?

Da piccolissimo, avrò avuto 5-6 anni. Grazie a un gioco per la Nintendo in cui si potevano giocare degli schemi, non ad alti livelli ovviamente. Quello è stato il mio primo approccio al gioco”.

Come e quanto ti alleni? Su carta o al pc?

“Intanto sto facendo un validissimo allenamento valutando gli schemi di Settimana Sudoku: ne risolvo due al giorno ed è molto utile per migliorare le mie prestazioni. Poi partecipo alle competizioni online, in cui mi misuro con giocatori esperti di tutte le età. Per ora sto andando bene: sono terzo nel ranking assoluto. In generale comunque risolvo i sudoku sempre su carta perché al pc è più scomodo, scrivendo è molto più facile prendere appunti”.

Come affronti gli schemi più difficili? Quali varianti preferisci?

“Se riesco cerco di sbloccarli con le tecniche intermedie, come ad esempio quella delle Coppie, se invece mi blocco per un paio di minuti, decido di ricorrere alla tecnica dei Tentativi. La mia variante preferita è l’Anti-knight: è molto particolare e non si vede spesso perché unisce il sudoku con gli scacchi, altra mia passione”.

Che cosa ti ha spinto a creare un tuo canale Youtube?

“Si tratta di un canale di tutorial, che ho creato a scopi didattici. Inizialmente inserivo video di spiegazione di Power Point, poi ho cominciato con quelli di giochi di logica visto che in tanti mi chiedevano consigli. I video in cui spiego le tecniche del sudoku sono quelli che hanno ottenuto più successo, oltre tremila visualizzazioni”. 

Che cosa vuoi fare da grande?

“Vorrei continuare a dedicarmi alla matematica, mia grande passione, e in particolare vorrei diventare ricercatore di matematica teorica. Intanto continuo con gli allenamenti e le gare della squadra dei giochi matematici dell’Università Bocconi. Sto anche frequentando un corso al Dipartimento di Matematica. A giugno poi ci sarà la finale del Campionato Italiano assoluto, a cui voglio partecipare per migliorare l’undicesimo posto ottenuto l’ultima volta. E poi, naturalmente, c’è il Campionato Junior”.



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